A breve decine di milioni di persone potrebbero non avere più accesso ad una delle piattaforme social del momento.
Negli ultimi anni TikTok ha visto una crescita impressionate a livello globale, diventando di fatto il quinto social più utilizzato. Basti pensare che al momento il numero di iscritti supera 1,5 miliardi, gran parte dei quali ne fa un uso quotidiano.
A far innamorare gli utenti sono state soprattutto la sua struttura, nettamente diversa dalle altre piattaforme. Quest’ultima è basata sul video sharing, permettendo quindi di visualizzare contenuti realizzati da altre persone o crearne di propri. I video in questo caso possono essere lunghi fino a dieci minuti.
Le tematiche che si possono affrontare variano, per non parlare della possibilità che viene data di aggiungere musica ai video che si pubblicano. Nonostante la popolarità nell’ultimo periodo TikTok è finito al centro di numerose discussioni soprattutto a livello politico in quanto la piattaforma è di proprietà cinese. Ecco perché alcuni governi stanno pensando di bannarlo nel proprio paese.
Da mesi le autorità statunitensi avevano avvertito sull’eventualità di un possibile divieto di utilizzo di TikTok sul suolo americano. La paura era principalmente legata al fatto che i cinesi potessero ottenere e sfruttare a loro piacimento i dati sensibili di milioni di americani, mettendo dunque a rischio la sicurezza nazionale.
Anche il presidente eletto Donald Trump si era trovato d’accordo su questo punto, ora, a meno di un mese dalla cerimonia di inaugurazione, quest’ultimo sembra essere tornato sui suoi passi. Una decisione arrivata dopo l’incontro avvenuto con Shou Chew, amministratore delegato della celebre piattaforma.
Nonostante il ripensamento di Trump, mesi fa è stata introdotta una legge finalizzata al disinvestimento da TikTok, che dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio, ovvero poche ore prima dell’inaugurazione del settantottenne. Però è necessario sottolineare che la società che gestisce il social cinese ha presentato un ricorso presso la Corte Suprema degli Stati Uniti e se dovesse avere successo, TikTok potrebbe continuare ad essere liberamente usato nel Paese nordamericano.
Se invece la sentenza dovesse essere definitiva ci si troverebbe di fronte a due possibilità: la vendita di TikTok a una terza parte che possa operare negli Stati Uniti o il divieto totale. Per quanto riguarda il social, la sua difesa è che i dati degli utenti statunitensi sono archiviati su server. Per il momento, non si potrà fare altro che attendere la sentenza definitiva del tribunale, anche se in questo caso nemmeno Trump potrebbe salvare TikTok dall’essere acquistato o bandito del tutto.
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