Giocare ai videogiochi migliora il quoziente intellettivo tra i bambini - unitremilano.it
Secondo un nuovo studio coloro che usano i videogiochi potrebbero beneficiare in termini salute: ecco tutti i dettagli.
Negli ultimi anni il numero di giovani e adulti che si trovano regolarmente alle prese con i videogiochi è incrementano a dismisura. Non a caso che c’è chi ne ha fatto una vera e propria professione. Mai sentito parlare di gamers?
Il termine non solo fa riferimento a coloro che si cimentano in questa tipologia di giochi ma anche a tutti quelli che ricavano un guadagno, più o meno sostanzioso, semplicemente filmandosi mentre si ritrovano impegnati a superare i vari livelli.
Finora però era convinzione comune che i videogiochi potessero avere effetti negativi sulla salute, sia da un punto di vista fisico che mentale, tra cui cambiamenti neurologici e l’aumento nel rischio di sviluppo di epilessia. Secondo un nuovo studio però non tutto il male viene per nuocere. Sembra infatti che questa tipologia di giochi incrementi il quoziente intellettivo tra i bambini.
Il termine “videogioco” viene spesso associato a molte parole, tra cui intrattenimento, dipendenza, divertimento e, sorprendentemente, gamification. Nel caso non lo sapeste, quest’ultimo termine è una tecnica di apprendimento che trasferisce le meccaniche dei giochi al campo educativo.
Ciò significa che i videogiochi migliorano le competenze, arricchiscono le conoscenze e generano un’esperienza positiva per gli utenti. A riprova di ciò c’è una recente ricerca realizzata dal Karolinska Institute (Svezia) e dalla Libera Università di Amsterdam (Paesi Bassi), che rivela come trascorrere del tempo giocando ai videogiochi ha un effetto positivo sulle capacità cognitive dei minori, in quanto può aumentare il coefficiente fino a 2,5 punti sopra la media.
La ricerca ha preso in esame 9 mila bambini americani di età compresa tra i nove e i dieci anni, che sono stati sottoposti ad una serie di test psicologici per misurare le loro capacità cognitive e con gran sorpresa, rispetto ai bambini che utilizzavano i social media o guardavano la televisione, quelli che si cimentavano nei videogiochi per più tempo hanno avuto “un miglioramento nelle capacità di ragionamento flessibile, nella memoria e nell’elaborazione visuo-spaziale”.
Alla luce di questo risultato, i ricercatori sottolineano che i videogiochi promuovono le abilità necessarie per pianificare strategie, risolvere problemi, adattarsi a nuovi scenari, pensare razionalmente e comprendere idee complesse. E’ giusto però sottolineare che l’impatto positivo è legato a un uso responsabile e moderato.
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