E’ un dilemma che continua mettere costantemente in crisi milioni di italiani: lo smartphone è meglio ricaricarlo da spento o da acceso?
Chi possiede un cellulare (ormai la stragrande maggioranza degli italiani), lo sa bene. Per poter continuare ad utilizzarlo è fondamentale ricaricarlo. Un’azione che sicuramente si è fatta centinaia se non migliaia di volte.
Infatti la batteria, come ben sappiamo, ha una durata limitata, anche se le velocità con cui si scarica dipende dalle azioni che si compiono, così come le app che si utilizzano. Ma il caricamento dello smartphone deve essere necessariamente eseguito se non si vuole rischiare di ritrovarselo spento da un momento all’altro o in situazioni di emergenza.
Però, il quesito che molte persone si sono poste più volte è sempre lo stesso: è preferibile effettuare la ricarica con il dispositivo spento o acceso? In effetti una di queste due opzioni potrebbe causargli danni permanenti, costringendo all’acquisto di un nuovo modello.
La batteria è indubbiamente uno dei componenti più importanti di un cellulare poiché la sua rapida usura può ridurre la sua vita. Anche se non ci si pone spesso il problema, uno dei dubbi è se il telefono debba essere spento o acceso durante la ricarica.
Questo perché la batteria, a seconda dello stato che si sceglie, può essere più protetta e consumare meno. Affinché quest’ultima non si danneggi più rapidamente è necessario però prendere in considerazione tutti i pro e i contro legati al caricamento del dispositivo sia in modalità accesa che spenta.
Tenere il telefono acceso durante la ricarica può essere comodo per chi ha bisogno di rimanere connesso in modo da ricevere eventuali chiamate, notifiche o altro. Ciò però presenta importanti implicazioni tecniche. Se si utilizzano delle applicazioni durante la fase di caricamento, si può andare incontro ad un surriscaldamento del dispositivo e ad un conseguente rallentamento del processo di ricarica.
Invece, tenere il cellulare spento è considerata dagli esperti un’opzione più sicura ed efficiente. Anche se può sembrare una mossa estrema per alcuni utenti, in realtà offre numerosi vantaggi. Per esempio riduce lo “stress” della batteria, poiché non è in uso mentre riceve energia. In questo caso tutta la corrente viene diretta esclusivamente alla batteria, consentendo un ciclo di carica più rapido ed efficiente. Inoltre si evita il surriscaldamento e si elimina la possibilità di generare cicli incompleti che possono degradare le celle della batteria.
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