Secondo una ricerca l’ordine di nascita influisce molto sul carattere di una persona: una di loro è migliore rispetto ai propri fratelli.
Chi non è figlio unico, può capire molto bene. Crescere insieme a fratelli o sorelle non è così semplice come si può pensare. E’ un rapporto difficile da spiegare perché presenta i suoi vantaggi e svantaggi, soprattutto durante gli anni della gioventù, dove si tende a ricercare una maggiore indipendenza dal resto della famiglia.
E’ anche vero che si hanno sempre dei compagni con cui giocare e condividere le esperienze, i viaggi e tanto altro, ma d’altro canto le discussioni, le litigate e gli innumerevoli screzi che si vengono a creare sono praticamente all’ordine del giorno, sebbene siano causati da delle banalità.
Una cosa però sulla quale ci si sofferma meno è la serie di comportamenti e personalità che sussistono in base all’ordine di nascita. Come avrete attestato voi stessi in prima persona, il fratello maggiore tende ad essere tradizionalmente più responsabile e timido, mentre il più piccolo della famiglia è più propenso ad essere socievole ed estroverso. Ora la scienza ha emesso la sua sentenza dichiarando una volta per tutte qual è il fratello migliore.
Per anni si è discusso se l’ordine di nascita dei fratelli avesse un impatto sulla loro personalità, sul successo futuro e persino sulla vita sentimentale. Una ricerca condotta presso la Brock University ha utilizzato l’HEXACO Personality Inventory per analizzare sei sfaccettature della personalità: onestà-umiltà, emotività, estroversione, gradevolezza, coscienziosità e apertura all’esperienza.
Si è scoperto che “i figli di mezzo” hanno ottenuto punteggi elevati in onestà, umiltà e gradevolezza. Secondo i ricercatori, è un chiaro segno che questi ultimi evitano di manipolare gli altri per un ottenere un guadagno personale, sono meno propensi ad infrangere le regole e tendono a non essere attratti da lussi estremi. Inoltre perdonano i torti subiti, sono indulgenti nel giudicare gli altri e sono disposti a scendere a compromessi.
Spesso i figli di mezzo di un nucleo familiare sono considerati i fratelli più trascurati della famiglia e che crescono con la famosa “sindrome del figlio di mezzo”, ma a quanto pare la ricerca smentisce questo luogo comune. Infatti questi ultimi hanno ottenuto punteggi elevati in entrambi gli aspetti della personalità (i punteggi erano particolarmente alti tra le famiglie con molti figli).
I ricercatori sono giunti alla seguente conclusione: “Un’ipotesi di buon senso è che quando si hanno più fratelli e sorelle, è più frequente che si collabori piuttosto che si agisca in base a preferenze egoistiche”… Questa situazione continua potrebbe quindi promuovere lo sviluppo di tendenze cooperative in generale”.
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