Il nuovo dispositivo e-Taste permette di assaporare i cibi senza mangiarli - unitremilano.it
E’ arrivato l’e-Taste, uno strumento ultra tecnologico che permette di assaggiare le pietanze nella realtà virtuale.
Uno dei più recenti dispositivi realizzati fa pensare un film di fantascienza. Finora nessuno avrebbe mai creduto che si potesse mangiare senza mettere nulla in bocca. E invece ora è possibile farlo. Come? Con una tecnica innovativa messa a punto da alcuni ricercatori statunitensi della Ohio State University.
Questi ultimi hanno portato avanti uno studio al quale hanno partecipato dei volontari, i quali sono riusciti a vivere un’esperienza una nel suo genere e al limite dell’inverosimile. Hanno avuto modo di percepire alcuni sapori come la limonata e il caffè senza mangiare i cibi veri e propri.
Tutto ciò è avvenuto grazie ad uno strumento ideato dagli stessi ricercatori chiamato e-Taste, che consiste in “un’interfaccia di gusto biointegrata che cerca di replicare i sapori attraverso una combinazione di sostanze chimiche”. Ma scopriamo meglio come funziona e in che modo può trasformare il mondo gastronomico e soprattutto della realtà virtuale.
Secondo gli esperti in materia, il suddetto dispositivo potrebbe rivoluzionare il modo in cui si interagisce con la realtà virtuale, aprendo la porta a esperienze multisensoriali più complete. Nello specifico, l’e-Taste utilizza una tecnologia che analizza i profili di sapore di cibi e bevande a livello molecolare. Riproduce poi quei sapori sfruttando un sistema chimico che le persone percepiscono attraverso un gel.
Per quanto riguarda i risultati dello studio, i partecipanti sono stati in grado di distinguere le diverse intensità dei sapori acidi con un’accuratezza del 70%, ma hanno riscontrato maggiore difficoltà nel riconoscimento dei sapori complessi come quelli del caffè o della zuppa di pesce.
L’e-Taste funziona attraverso un processo composto in tre fasi. Nella prima, gli alimenti o le bevande vengono presi in esame attraverso dei sensori in modo da identificare le molecole chiave che permettono di differenziare i sapori di base. Queste informazioni poi vengono codificate e trasmesse in modalità wireless al dispositivo, consentendo l’invio di dati sul gusto anche da postazioni remote.
Nella seconda fase, il dispositivo utilizza una pompa elettromagnetica che mescola sostanze chimiche in proporzioni specifiche per replicare l’aroma preso in esame. Queste sostanze vengono combinate in una zona di miscelazione e, una volta ottenuto il sapore desiderato, si trasformano in un gel che trasporta i sapori alla bocca dell’utente. Infine, nella terza fase, i ricercatori possono personalizzare l’esperienza gustativa regolando l’intensità del sapore percepito. Un aspetto che potrebbe essere fondamentale per future applicazioni nella gastronomia virtuale o in campo medico.
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