“Faccio la spesa e torno”: per il Codice Penale è reato | Pronuncia questa frase e scattano le manette

“Faccio la spesa e torno”: per il Codice Penale è reato | Pronuncia questa frase e scattano le manette

Scattano le manette (Fonte Pixabay) - unitremilano.it

La norma in merito a come comportarsi diviene davvero stringente in alcuni casi: basta una frase sbagliata per finire in manette. 

Ci sono alcune situazioni della vita quotidiana a cui spesso non facciamo poi così tanto caso. Spesso pronunciamo una frase o facciamo anche un gesto che per noi può essere semplice, innocuo mentre per altri può rivelarsi un errore grossolano.

In alcuni casi poi entra in gioco la legge. In linea generale sappiamo come comportarci e quali sono i reati che non dobbiamo commettere. Per esempio sappiamo di non poter parcheggiare in doppia fila o poi prendiamo la multa. Oppure sappiamo che rubare è un reato sia morale che per la legge.

Ci sono però alcuni comportamenti che mettiamo in atto con costanza e senza sapere che alcuni sono dei veri e propri reati ma uno in particolare rischia di essere fatale.

Questa abitudine è un errore

Le legge presta molta attenzione ad un argomento importante come la tutela dei minori che passa anche per quei gesti da molti definiti innocui, ma che potrebbero portare a conseguenze serie. Sia per quanto riguarda il minore che i suoi genitori. Ma di cosa stiamo parlando con esattezza? L’argomento in questione riguarda l’abbandono di un minore e non parliamo del classico caso dei bambini lasciati in auto.

Capita infatti spesso di sentire la mamma pronunciare questa frase: Vado a fare la spesa e torno subito, fai il bravo. Spesso la spesa si corre a farla nel market di fiducia vicino casa o comunque in un supermercato in zona. Questo significa però lasciare il bambino a casa da solo, anche per pochi minuti, e questa disattenzione rischia di essere pericolosa.

Il caso dei minori (Fonte Pixabay) – unitremilano.it

I rischi legali

Come riferisce brocardi.it, l’articolo 591 del codice penale prevede una reclusione da 6 mesi a 5 anni in caso di abbandono di un minore di 14 anni. Anche se questo avviene tra le mura domestiche. Al di sotto di questa fascia di età, si considera il bambino incapace di provvedere da solo a se stesso e vi è il serio rischio che possa commettere atti dalle conseguenze catastrofiche come incendi improvvisi o ferite da lama di coltello.

Diversa la disposizione legislativa per i bambini che invece superano i 14 anni. In questo caso, possono essere lasciati da soli ma devono essere comunque controllate tutte le possibili situazioni di pericolo e soprattutto per un tempo non troppo lungo. Un caso quindi spinoso e molto più complesso di quello che si possa immaginare.